Thilli

Mediorientale, enigmatica. Può elevarti verso il paradiso del sesso, ma anche scaraventarti all'inferno della castrazione se non riceve obbedienza.

Cosa vuole, davvero, da Gianluca, la sera in cui lo contatta sul cellulare?

 

"Non avevo voglia di parlare con nessuno, ma il nome che fiammeggiava sul display mi convinse ad accettare la videochiamata: Thilli.

L'immagine mi investì come uno schiaffo. La gnocca immersa nella luce sanguigna sedeva a gambe accavallate su una poltrona in pelle. Indossava un grosso serpente nero, le cui spire formavano una scala a chiocciola che partiva dal collo e terminava sul bacino, mentre grappoli di riccioli scuri dai riflessi infuocati le cadevano su spalle e busto leccando le cosce, nude come il suo corpo sublime.

"Pareva la sosia mediterranea di Titti, con la carnagione olivastra, le ciglia folte e scure che ombreggiavano gli occhi da pantera, le iridi torbide come il peccato e nelle quali riverberi rossastri annaspavano alla stregua di anime dannate.

Appena incrociò il mio sguardo, spalancò un sorriso ampio quanto la Reggia di Caserta, sfoggiando una collana di denti perlacei incastonata fra labbra lucide e carnose..."